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Farahan Al Quadi, cittadino israeliano druso della comunità residente in un’area vicina alla città araba-beduina di Rahat,di 53 anni, padre di una numerosa famiglia, è

stato liberato dalla lunga prigionia di Hamas dalle Forze di Difesa Israeliane lo scorso martedì 27 agosto. Trovato da un’ unità militare speciale nella località Rafah, nei tunnel sotto Gaza, Al Quadi è stato trasportato in elicottero e quindi in ambulanza fino all’ospedale Soroka in Be’er Sheva.


L' unità mobile di terapia intensiva MICU che ha prestato servizio per soccorrere Farahan Al Quadi era stata donata nel 2018 al Magen David Adom da un gruppo di 20 amici inglesi di MDA UK che, per poter raggiungere la cifra di 100mila sterline da destinare all'acquisto del mezzo di soccorso, attraversarono Israele camminando per ben 70 chilometri.


L’operazione di salvataggio, che ha avuto grande successo, è il risultato di un'intensa

collaborazione che, da più di cento anni, vede le Forze di Difesa e il Magen David Adom lavorare fianco a fianco in tempi di pace e di guerra. Il ruolo del Magen David Adom è fondamentale nelle operazioni di salvataggio degli ostaggi, così come in tutte le tipologie di emergenze, sia in Israele che sui due fronti di guerra, per fornire entro pochi minuti assistenza medica ai feriti.



 

 

 

 

 


Il progetto "Prime contrazioni" lanciato dal MDA in collaborazione con la Israel Midwives Organization e la Jewish Federations of North America è un'iniziativa lodevole. L'obiettivo è rendere autonome e fiduciose le future mamme che, in situazioni di guerra o gravi emergenze, non possono raggiungere una struttura ospedaliera.

 

Le ostetriche volontarie formate nell'ambito del progetto assistono le donne durante la gravidanza e al momento del parto, sia attraverso visite a domicilio che con supporto a distanza. Ogni ostetrica riceve un kit di primo soccorso contenente un ecografo portatile, bombole di ossigeno e altre attrezzature specifiche per affrontare eventuali emergenze.

 

L'idea di creare una rete di ostetriche nelle immediate vicinanze delle donne incinte, con mezzi ed equipaggiamento medico adeguato, è preziosa. “La possibilità di chiamare l'ostetrica riduce lo stress per le gestanti e offre loro il coraggio di affrontare il parto anche a casa” dice Ragda Faris Rabah, ostetrica al Galilee Medical Center e residente nel villaggio druso di Kisra-Sumei".

 

Questa iniziativa dimostra la capacità del MDA di trovare soluzioni innovative per le sfide, e si spera che possa essere consolidato anche in tempi di pace. È un esempio di come la collaborazione e la dedizione possano fare la differenza nella vita delle persone.

 





 

 

 

 

 


A fronte dei drammatici eventi che continuano a susseguirsi in Israele, in special modo al nord, al confine col Libano, nasce un progetto denominato "Doctors on call" sviluppato da Magen David Adom in collaborazione con il Ministero della Sanità israeliano.

 

Il Ministro Uriel Busso e il Direttore Generale del MDA Eli Bin, si sono incontrati a seguito del brutale attacco di Hezbollah al villaggio druso di Majdal Shams. La profonda conoscenza della natura del conflitto in atto e delle emergenze da parte di Busso e di Bin, e la riflessione congiunta sulla risposta medica in questa situazione specifica e nel più ampio contesto di uno stato continuamente sotto minaccia terroristica e di guerra, ha portato alla convinzione della necessità di rendere il primo soccorso in loco il più efficiente e autonomo possibile. In questo modo è realmente possibile salvare un numero molto alto di feriti anche gravi. 

Nello specifico, il progetto prevede di includere molti dottori del nord come primi soccorritori e di dotarli di kit di rianimazione avanzata. 


Queste centinaia di dottori chiamati a raccolta si rendono disponibili per intervenire tempestivamente laddove verrà loro indicato dalla Centrale Operativa MDA tramite particolari applicazioni che segnalano una vicina emergenza. In questo modo il tempo di intervento verrà ulteriormente ridotto. A partire dal nord, il progetto verrà gradualmente esteso a tutto Israele.

 

Dice il Ministro Busso: “Si tratta di una vera questione salvavita e di una rivoluzione nell’accessibilità medica all'emergenza. Abbiamo avviato questa importante iniziativa al Nord e la estenderemo a tutto il Paese. In qualità di soccorritore EMT per molti anni, ho compreso la necessità fondamentale di garantire a centinaia di medici attrezzature avanzate per fornire le cure iniziali e fungere da soccorritori MDA".

 

Il Direttore Generale Eli Bin aggiunge che "nell'ambito del MDA lavoriamo costantemente, soprattutto durante questo periodo, per ridurre i tempi di risposta e fornire l'assistenza medica più rapida possibile. Su richiesta del Ministro, ci siamo impegnati in tutto il Nord per rafforzare squadre mediche e fornire loro gli strumenti migliori per salvare vite umane quando necessario. Ringraziamo il Ministro della Sanità e il suo ufficio per l'efficace e stretta collaborazione sia in tempi di routine che soprattutto nelle emergenze."





 

 

 

 

 

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